titanosauro

Un nuovo giacimento a titanosauri nella Patagonia settentrionale (Rio Negro, Argentina). Analisi paleontologica preliminare e applicazioni di geofisica sperimentale.​

Un nuovo giacimento a titanosauri è stato scoperto da ricercatori della rete museale italiana Pangea in collaborazione con il Museo Patagonico di Scienze Naturali di General Roca (Rio Negro, Argentina). Il deposito fossilifero è incluso nei sedienti continentali della Formazione Anacleto (Santoniano superiore-Campaniano inferiore), che affiorano nel settore settentrionale della valle di El Cuy. Gli studi preliminari condotti su modelli digitali in 3D di cinque dei reperti recuperati consentono di attribuirli, in via preliminare, al genere Laplatasaurus Huene (1929). Analisi tafonomiche, sedimentologiche e paleontologiche indicano un ambiente di deposizione di tipo fluvio-lacustre. La buona conservazione dei reperti, la loro concentrazione alla base del livello fossilifero, la presenza di individui adulti e subadulti consentono di ipotizzare un modo di vita gregario per questo tipo di dinosauri. Le cause della morte possono essere ricondotte ad un improvviso allagamento del bacino che avrebbe sepolto un intero branco di titanosauri. Sono state condotte, in via del tutto sperimentale, delle applicazioni geofisiche (geoelettrica e sismica passiva) nell’area fossilifera, per individuare vertebrati fossili all’interno dei corpi sedimentari, senza contatto diretto con i reperti (remote sensing). I risultati di queste applicazioni sono stati di un certo interesse e, se integrati con le attività di scavo paleontologico, possono diventare strategici per la selezione delle aree fossilifere.
Parole chiave: Dinosauri, Cretaceo, Patagonia, applicazioni geofisiche.

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L’idea innovativa è quella di proporre un sistema di controllo geofisico time-lapse che faccia ricorso all’integrazione di diversi metodi. Un sistema di telerilevamento di prossimità, da piattaforma fissa o sfruttando un vettore aereo “autonomo”, equipaggiato con sensori diversi: nel visibile, nell’infrarosso vicino e nel termico. Un sistema di tomografia elettrica, comparando mappe di potenziali spontanei, rettangoli di resistività elettrica e di polarizzazione indotta secondo geometrie elettrodiche diverse.

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Rappresentazioni time lapse dei potenziali spontanei e della resistività apparente su array di elettrodi posizionati in due diversi ambienti di discarica.

Il nostro gruppo di ricerca, da alcuni anni, ha messo a punto un sistema di tomografia elettrica, con l’azienda Moho del Polo Tecnologico Vega (Venezia), idoneo a registrare in continuo e in remoto, le variazioni nel tempo dei valori di potenziale spontaneo e della resistivit à apparente in due situazioni di discarica distinte.

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